Esempi di emozionismo in azione – 1

www.facciunsalto.it è un sito che, rispetto alla cultura dell’emozionismo, rappresenta tutto un programma. Il suo eloquente sottotitolo è “Emozioni quotidiane“.

Si presenta come un “progetto di giornalismo partecipativo”: facciunsalto.it “Si occupa di informazione goliardica con un taglio emozionale. Qui non si trova cronaca, né politica, né attualità, ma contenuti d’evasione, d’introspezione, di leggerezza” (dalla sua presentazione). In redazione dichiaratamente “non comanda nessuno”, tranne i lettori che sarebbero il vero direttore: saranno loro ad offrire la gratificazione e l’indirizzo degli autori. Ai quali basta “sentire proprio” il progetto in cui credono. Il progetto prevede per la redazione liti, sfuriate “ma soprattutto tanto divertimento”.

facci_un_saltoIn realtà a gettare un’occhiata nelle cinque sezioni in cui si suddividono i contributi ci si rende conto di trovarsi di fronte al trionfo di alcuni dei sensi fisici: colori, sapori, contatti, suoni, odori rimandano ad altrettanti organi e sottolineano relative sensazioni. Accanto alle provocazioni di Massimiliano Maccaus, scritte apposta per ingenerare “emozioni forti” (e ovviamente costruire il personaggio dell’autore nella speranza di ottenere anche qualche feedback nei commenti), provocazioni che però offrono un’interpretazione ben precisa della realtà, troviamo la rubrica di Marco Girelli “twoboysonetrip” dedicata ai reportage dei suoi viaggi intorno al mondo. Ma non sfuggono i raffinati post di Anna Bertini, orbitanti attorno ai suoi interessi culturali, musica e scrittura.

E così via, non me ne vogliano gli altri non citati, era solo per dimostrare che nel sito, al contrario di quanto dichiarato, si trovano cronaca, politica, attualità; tutto ovviamente riletto in chiave soggettiva, intimista, emozionale.

Nella cultura dell’emozionismo l’informazione non appare tanto importante in quanto consente un trasferimento di conoscenze tra persone diverse, e contribuisce alla formazione (“in-forma”) di concetti razionali e relazionali, quanto perché disvela l’intimo processo di sensazioni emozionali del soggetto che esperisce, fa teatro (esibisce = ex habere = possiede fuori) della sua interiorità alla ricerca di consonanze o dissonanze provocate nei soggetti lettori (spettatori) affinché questi ultimi garantiscano al soggetto che esperisce la ragione delle sue emozioni.

L’intrasferibilità delle emozioni, infatti, come di qualsiasi altra sensazione (si provi a spiegare il colore giallo ad un non vedente dalla nascita) obbliga chi le prova a compiere un atto di solipsismo che riesce a giustificarsi solo nel provocare attenzione e reazione da parte di altri. È il principio di ogni forma di esibizionismo-voyeurismo, persino dell’arte. A differenza di altri processi culturali, l’emozionismo finisce per ricercare l’emozione (la sensazione) in se stessa, senza altre finalità, esaurendo in essa ogni scopo vitale.