Nonna Anna era ignorante

Nonna Anna, classe 1914, quella menzionata nel thread qui sotto, era ignorante.

Non le piaceva “studiare“, era andata a scuola fino alla II elementare. Mi raccontava che per riscaldare le aule nei freddi giorni dell’inverno abruzzese ogni alunno doveva portare un pezzo di legna da ardere nella stufa. Altro che carta igienica…

Diceva che solo perché benvoluta dalla maestra lei aveva ottenuto il titolo di terza elementare. A 80 anni leggeva stentatamente, come un bimbo di… II elementare, faceva a malapena la sua firma e lasciamo perdere i conti. In compenso aveva superato una pleurite senza antibiotici, due guerre mondiali, una vedovanza, l’orfananza sua e del figlio.

Mia nonna Anna era ignorante. Ignorava. Tranne che la vita di Gesù e della Madonna, ignorava storia, geografia, chimica, matematica, fisica… praticamente tutto. Ma siccome era una ignorante vera, quando incontrava qualcosa di nuovo o di ignoto chiedeva. Una parola alla televisione, un fatto, una lettura nuova (leggeva tanto, ma siccome era una vera ignorante capiva di non capire tutto), erano tutte occasioni per chiedere: “Ugo, che significa questo?“.

E se io per prenderla in giro le dicevo nonna, come fai a non sapere una cosa semplice come questa? lei con tutta la sua innocenza rispondeva  fiju me (figlio mio) tu hai studiato, io non ho fatto nemmeno la terza elementare.

Mia nonna Anna era una vera ignorante e poteva andare fiera della sua ignoranza. Perché era umile, perché sapeva di non sapere e soprattutto perché nei fatti aveva dimostrato di saper reagire positivamente alle avversità e di saper realizzare cose che sono restate per il bene della sua famiglia e degli altri.

Sto conoscendo persone politiche che – pur accusate di ignoranza – non sono ignoranti. No. Non sono ignoranti. Definirle ignoranti sarebbe offendere la memoria di tante persone davvero ignoranti, la memoria di mia nonna Anna.

Sono solo persone maleducate. Male educate, nel doppio senso: con una cattiva educazione e con una pessima formazione culturale (sfatiamo un mito: la cultura non è tutta buona, ce n’è di cattiva, di fatta male, di ideologizzata, financo di pessima).

È maleducato quel politico che, nel rivolgere un pensiero di solidarietà al popolo libanese, resosi conto del suo (o di chi per lui, ma non consta) grossolano errore di averlo appellato libico, risponde stizzito a chi lo corregge, lo rimprovera e ci ironizza sopra. Dimentico, peraltro, che si tratta dei cittadini ch’egli rappresenta e che hanno tutto il diritto di riprendere i loro rappresentanti. I quali, invece, non hanno nessun diritto di redarguire i rappresentati nell’esercizio del loro in questo caso doveroso diritto di critica.

E maleducata è quella politica che dopo aver preso a pesci in faccia la rappresentante di un altro Popolo, donna di ben altra levatura e spessore politico, se ne vanta sui social e si mostra sprezzante verso chi le fa notare il suo inopportuno atteggiamento.

Cordialmente, non cambierei l’ignoranza educata della mia povera nonna Anna con la maleducazione ignorante di certi miei rappresentanti politici. Perché mentre la prima è viatico di una vita semplice ma felice, la seconda è iattura di un Popolo disgraziato.

Dio abbia pietà di noi.