PREMESSA
Nel Triduo pasquale ho fissato le celebrazioni in Struttura alle 17:00. Dalle 15:00 mi sono reso disponibile per colloqui e confessioni.
Per recarmi in Struttura di solito prendo la Metro A, quindi il Treno Flaminio-Montebello (definito la peggiore ferrovia italiana da Legambiente), infine il bus 029 Saxa Rubra – Sant’Andrea. Se tutto va bene, tra attese e percorrenza circa 45 minuti. Se tutto va bene. Ma in generale mai meno di 70 minuti.
ANTEFATTO
Calcolando tutti i tempi e il tragitto, Giovedì Santo mi reco a piedi alla Metro Vittorio Emanuele alle 13:45 per essere in tempo a Flaminio al treno delle 14:20. Però il treno parte con 10 minuti di ritardo. Arrivo a Saxa Rubra mentre lo 029 delle 14:46 è appena andato via. Succede spesso. Attendo il bus successivo alle 15:06. Invece dell’orario annunciato, sono in Struttura alle 15:15.
Venerdì Santo ripeto fiducioso l’identico copione. Senza cambiare nulla. Il treno da Flaminio parte ugualmente in ritardo e quindi arrivo in Struttura alle 15:15.
Mi disturba l’idea di arrivare in ritardo tutti i santi giorni. Così Sabato Santo decido di anticipare l’uscita da casa.
SABATO SANTO. ANDATA…
h. 13:42:29 |
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Cominciano a giungere messaggi allarmanti dall’app del Gestore della ferrovia. C’è un treno fermo che blocca il servizio. Non si sa perché, non si conoscono orari di ripristino. Decido di attendere ancora qualche minuto per capire cosa fare. |
h. 14:06:03 |
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Mentre sono sulla metropolitana vado sul sito del Gestore. Il treno delle 14:10 che speravo di prendere è soppresso. Così pure quello delle 14:20. Decido di scendere ugualmente a Flaminio. |
h. 14:15:04 |
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Sto uscendo dalla Metro Flaminio. Ormai è chiaro che tutti i treni sono soppressi. Mi dirigo verso la Stazione. |
h. 14:15:40 |
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La Stazione è chiusa. Sulla porta di ingresso sono appiccicati due fogli con nastro da pacchi. In grande, a destra: “SERVIZIO FERMO CAUSA GUASTO TECNICO”. A sinistra, in caratteri un po’ più piccoli: “SERVIZIO BUS SOSTITUTIVO DALLE ORE 13:45 (VIALE WASHINGTON)”. Conosco la fermata, dista poche centinaia di metri. Se il servizio sostitutivo rispetta gli orari mancano appena 4 minuti. Vado a passo veloce. |
h. 14:20:07 |
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Sono arrivato da qualche minuto, ma dei bus non c’è traccia. Solo un paio ATAC e una lunga fila di bus turistici. Deve essere sbarcata qualche nave a Civitavecchia. In compenso la folla in attesa è notevole. |
h. 14:21:55 |
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Arriva il bus sostitutivo. È un piccolo bus da una trentina di posti. La folla in attesa inizia l’arrembaggio. L’autista avverte che non potrà partire con persone in piedi. Mentre protestando la gente scende arriva una altro bus. Questo è Gran Turismo. Prosegue l’arrembaggio. |
h. 14:28:36 |
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Siamo partiti. |
h. 14:58:51 |
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Mezz’ora di viaggio, relativamente comodo, con arrivo a Saxa Rubra. Il bus 029 delle 14:46 è perso. Attendo le 15:06 e arrivo in Struttura allo stesso orario dei giorni precedenti. Con circa 90 minuti di viaggio. |
SABATO SANTO. RITORNO…
h. 17:26 |
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Esco dalla Struttura. Di solito riesco ad arrivare in tempo a prendere il bus 029 diretto a Saxa Rubra che parte dal capolinea a quell’ora. A meno che non transiti con un po’ di anticipo. Oggi transitava in anticipo. Attendo 20 minuti il bus successivo. |
h. 17:59:45 |
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Sono arrivato a Saxa Rubra. Sui tornelli è posto un nastro di plastica dissuasore. Una donna anziana è disorientata, deve arrivare a Flaminio e non sa come fare. La signora delle pulizie ci dice che i bus sostitutivi sono appena passati. Occorrerà aspettare un po’, almeno altri 20 minuti. |
h. 18:28:00 |
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Arriva un messaggio sull’app. Alle 18:30 parte da Montebello un treno diretto a Flaminio. Ma la corsa è limitata alla stazione di Acqua Acetosa. Come mi diranno poi alcuni amici tecnici, il treno non può effettuare le due fermate in galleria perché la galleria è priva della copertura telefonica. In caso di emergenza non si potrebbe comunicare nemmeno con i macchinisti. |
h. 18:30:09 |
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Il personale di stazione non sa nulla del servizio ripristinato. Lo informo io. L’addetto telefona alla sua centrale per chiedere conferma. Nessuno sa dire se ad Acqua Acetosa è garantito il collegamento sostitutivo con Flaminio. È trascorsa più di un’ora da quando ho lasciato la Struttura e ho fatto a malapena un paio di chilometri. Rinuncio al treno e mi dirigo al capolinea del bus 32, che arriva in centro città ma fa un giro immenso… |
h. 18:34:00 |
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Il bus lascia Saxa Rubra. |
h. 19:00 |
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Tra i suoi immensi giri il bus ferma al semaforo di Piazzale Maresciallo Giardino, in prossimità dello Stadio Olimpico. Tutti fermano. Tutto il traffico si ferma, tra i fischi della Polizia Municipale. Dopo una decina di minuti arriva, anticipato dalle sirene della scorta. È il GT della Roma, stasera c’è la partita con Hellas Verona. |
h. 19:40 |
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Apro la porta di casa. Il viaggio è durato circa 130 minuti. Per un percorso di circa 18 chilometri. |
I miei auguri di Pasqua sono questi. Questa andata e questo ritorno di viaggi infernali con il trasporto pubblico di Roma che probabilmente non migliorerà mai. Ma è tutta roba di passaggio, come “passaggio” è il significato di “pasqua”.
Capire il senso del “passaggio” è capire il senso della Pasqua. Perché passaggio implica sempre qualcosa di provvisorio, di non permanente. Per quanto lungo possa essere l’inferno di un viaggio col trasporto pubblico di Roma, però finisce. E passaggio in senso pasquale implica lasciare una condizione negativa, di morte, di inferno, come l’inferno del trasporto pubblico romano, e conquistare una condizione positiva, l’incontro con le persone che ti attendono, il ritorno a casa.
Non credo ringrazierò Roma per questa esperienza didascalica della Pasqua. Ma certamente ringrazierò il buon Dio che per la Pasqua del suo Figlio, per il suo “passaggio” dalla morte alla vita non ha scelto il trasporto pubblico romano. Sennò staremmo ancora qui ad aspettarlo.
Gesù alla Risurrezione è arrivato puntuale, “come aveva detto”. Almeno lui.
Buona Pasqua a tutte e a tutti!
PS. Ho finito di scrivere questi auguri intorno alle 22:00 e la situazione della ferrovia non è cambiata. Domani non so come raggiungerò la Struttura. Ma domani è un altro giorno.
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