Zibaldone della settimana – 14

Contenuto

La zampata di Francesco


 

La zampata di Francesco

Mentre a Milano il Sindaco Beppe Sala, secondo il Sole 24 ore, guadagna il podio dei sindaci più amati, a Roma il Sindaco Roberto Gualtieri, secondo Roma Today, “sprofonda“. E non potrebbe essere diversamente.

Sembra lo specchio del dramma che si sta consumando nella Capitale a livello ecclesiale.

È di questi giorni la nuova manovrina di Francesco nel sistema della sua Diocesi. La normalizzazione, iniziata a sorpresa a gennaio, continua implacabile con la nomina di un nuovo vescovo ausiliare, estraneo all’ambiente che gravita(va) attorno alla figura del Vicario Generale e proveniente da Milano. Al neo ausiliare il Papa con un suo decreto affida due incarichi sostanziali.

Mons. Michele Di Tolve avrà il compito di “rafforzare i rapporti tra le realtà di formazione al Sacerdozio presenti nel territorio della Diocesi di Roma e di coordinarne le attività, in accordo con S.E. Mons. Baldassarre Reina, Vicegerente“. In tale contesto il Papa nomina il neo ausiliare pure Rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, il Seminario del Papa.

Come giudicare la manovrina di Francesco?

Ricordiamo tutti che Bergoglio ordinò vescovo De Donatis, conosciuto nel salotto di Becciu e di cui si era innamorato durante un corso di esercizi spirituali. Alla sua ordinazione gli disse esplicitamente: “Nella Chiesa di Roma vorrei affidarti i presbiteri [preti, NdA], i seminaristi… Tu hai questo carisma!” (websitemirror pdf). Così, quando un paio di anni dopo lo fece Vicario Generale, nessuno si meravigliò che nell’arco di un mese avesse già sostituito l’allora Rettore del Pontificio Seminario Maggiore con un ex-alunno suo figlio spirituale, nel frattempo divenuto Piccolo Fratello di Foucauld.

Oggi Francesco ha affidato presbiteri e seminaristi della sua diocesi romana a un milanese, che deve svolgere il suo lavoro in accordo con un agrigentino, entrambi con trascorsi di formatori e responsabili della formazione dei preti. E, in cauda venenum, bypassando completamente De Donatis. Infatti Di Tolve “eserciterà il suo mandato in accordo con il Consiglio Episcopale. Per le questioni di maggiore rilevanza riferirà direttamente” al Papa.

Francesco non è il tipo da licenziare chi non è d’accordo con lui o chi lo ha deluso, a meno che non abbia commesso gravissime mancanze. In 10 anni non lo ha fatto con nessuno. Francesco è un gesuita, ha un altro linguaggio, si esprime in altro modo. Con qualche aggiustamento qua e là mette le persone rivelatesi infruttuose in condizioni di non nuocere.

Cosa sia avvenuto per gelare fino a questo punto i rapporti tra il Vescovo e il suo Vicario Generale non è dato saperlo. Possiamo solo dire che a 85 anni suonati Francesco dimostra di essere ancora un leone, capace di dare zampate che dove arrivano si fanno sentire.