La speranza non va da sé

Gli auguri al personale della Residenza Psichiatrica Samadi per la Pasqua 2018

La speranza non va da sé. La speranza non va da sola. Per sperare bisogna essere molto felici, bisogna aver ottenuto, ricevuto una grande grazia

Charles Péguy (1873 – 1914)

 

Di anno in anno si può avere la sensazione di essere ripetitivi, quasi ossessivi. Dopotutto gli auguri di Pasqua ve li faccio da quando sono qui, ormai 5 anni. Cosa può giustificare una simile testardaggine?

Piero della Francesca, La Resurrezione, affresco (1450-1463?), Museo Civico di Sansepolcro

La prima risposta è che vorrei vedervi felici. Sempre. Lo so che per qualcuno ci sono stati momenti duri, durante l’ultimo anno. Per un credente non è meno complicato che per altri affrontare le ingiustizie o perdere persone care. Persino il tran tran quotidiano per mettere insieme il pranzo con la cena rischia di assorbirci completamente e di farci dimenticare cosa significhi essere felici. Prego per ciascuno di voi, perché siate felici, sempre.

Mi ha colpito il verso del poeta Péguy. Ha associato la speranza alla felicità e a una grande grazia. Non so se voi siate alla ricerca di una grande grazia o l’abbiate già ottenuta. Forse la Pasqua può essere l’occasione per chiederselo. Una vita disgraziata deve essere terribile, almeno quanto una vita fortunata. La Pasqua semmai ci ricorda che la vita pensata dal Signore è una vita piena di grazia, di gratuità, di favore, circondata da pensieri positivi, riconciliata, realizzata.

Ecco, la più grande iattura di una persona sarebbe proprio quella di aver perso la speranza a causa di infelicità e fallimenti. La Pasqua torna appunto ogni anno, ripetitiva, ossessiva, testarda, a ricordarci di quanta speranza ci riempie il Signore, quanta condivisione delle nostre sofferenze affronta, quanta vita ci dona, di quanta grazia ci circonda. Quanto felici e amati desidera che siamo e lavora per questo!

Auguri! Buona Pasqua! Con affetto e gratitudine, vostro don ugo