Rapporto statistico sul clero romano 2017

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Chierici incardinati

Dati generali

Il fenomeno dell’incardinazione è trascurabile presso l’ordine dei diaconi. Tra il 2000 (anno della prima incardinazione) e il 2017 ne sono avvenute solo due, l’altra nel 2006.

Alla data del presente Rapporto quasi il 20% del presbiteri del clero romano è costituito da sacerdoti non ordinati per la Diocesi di Roma. In questo dato risaltano i 60 chierici ultraset­tantaquattrenni, che rappresentano il 41,96% dei 143 presbiteri ultrasettantaquattrenni e quasi il 7% di tutti i presbiteri del clero romano.

Storico della tendenza delle incardinazioni

Il fenomeno delle incardinazioni presso la Diocesi di Roma non rappresenta un’anomalia ma una prassi consolidata avendo coinvolto, tra il 1946 (anno della prima incardinazione) e il 2017, 272 presbiteri su un totale di 1.196. Il confronto tra la percentuale degli incardinati del periodo, pari a 22,78%, e la percentuale del totale degli incardinati al 2017, pari a 19,49%, lascia intendere che il trend delle incardinazioni non compensi il saldo naturale rappresentato soprattutto dai chierici in­cardinati defunti.

Nel ventennio nel quale fu Vica­rio Generale il Cardinal Ugo Poletti (1972-1991) si è avuto un incremento consistente di in­cardinazioni nella Diocesi di Roma, seguito dal picco del periodo in cui Vicario Generale fu il Car­dinal Camillo Ruini (1991-2008). Il flusso di incardinazioni è rimasto praticamente costante per tut­to il pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005) e per buona parte di quello di Benedetto XVI (2005-2013). Con l’avvento del Cardinal Agostino Vallini come Vicario Generale (2008-2017) le in­cardinazioni nella Diocesi di Roma hanno subito un crollo pressoché verticale.

Provenienza

266 presbiteri sono stati incardinati da 28 diversi Ordini e Congregazioni religiose, da 92 Diocesi italiane e da 35 Diocesi non italiane (4 africane, 4 asiatiche, 9 americane e 18 europee).

Su 272 incardinati il 63,23% proviene da Diocesi italiane, il 20,22% da famiglie religiose, il 14,34% da Diocesi non italiane. Il 2,21% ha provenienza sconosciuta.

Età

Si osserva che al variare dell’età media dei chierici all’incardinazione, che ten­de a diminuire, gli anni che separano l’incardinazione dall’ordinazione si abbassano con maggiore decisione. In altri termini, i chierici si sono incardinati ad un’età sempre minore, ma ancora meno è stata la differen­za tra anno di incardinazione e anno di ordinazione.

Se può ritenersi quasi una curiosità il caso dei 6 chierici incardinati nella Diocesi di Roma dopo 45 anni dall’ordinazione, qualche interrogativo sorge di fronte al fenomeno dei 31 chierici incardinati entro i primi 5 anni dall’ordinazione.

Attività

Rispetto alle attività svolte, si osserva che sui 170 chierici incardinati e attualmente al servizio della Diocesi di Roma, è sconosciuto l’incarico di 7 al di sotto dei 75 anni e di 26 chierici al di sopra dei 74, rispettivamente il 4,12% e il 15,3%.

Complessivamente i 34 chierici ultrasettantaquattrenni di cui si conosce l’incarico svolgono 60 attività: 9 come canonici, 6 con un servizio presso il Vicariato di Roma, come assistente ec­clesiastico o spirituale di qualche ente e associazione, o al servizio di qualche comunità parrocchia­le, di qualche rettoria o di altre attività. Solo 1 ha la responsabilità di una Parrocchia come Parroco.

Gli incardinati più giovani sono per la maggioranza Parroci (35), quindi collaboratori parroc­chiali a vario titolo (21), poi cappellani sanitari (14), poi rettori o vicerettori di qualche chiesa (10). Non trascurabile il numero di chi insegna presso qualche Università (7) o svolge altre attività (8). Dal confronto si constata che i chierici più anziani sono meno impegnati nella pastorale diretta con responsabilità di governo mentre si applicano maggiormente alla preghiera, all’assistenza spiri­tuale e ai servizi presso la Curia. I più giovani incardinati evidenziano la tendenza ad impegnarsi nelle attività pastorali in Parrocchia o nei luoghi di cura e a rientrare nello staff di qualche ente o as­sociazione (complessivamente 11 unità).