Problemi filosofici delle teorie del gender

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Introduzione

Molti mi hanno chiesto di esprimere un parere su alcune questioni legate all’attuale dibattito sollevato dalle organizzazioni omosessuali che trova appoggio in larghe fette della società civile. Nel mio personale tentativo di affrontare il discorso mi sono inevitabilmente imbattuto nelle teorie del gender. Inizialmente pensavo di inserire l’argomento come paragrafo dell’articolo «“E se i giusti fossero solo dieci?” Omosessualità e dintorni» di prossima pubblicazione sul mio blog. Mi sono presto reso conto che una sintesi troppo spinta non solo non avrebbe reso giustizia al tema ma avrebbe rischiato di introdurre motivi di incomprensione. Per questa ragione ho preferito dedicare un post alle teorie del gender riservando loro il giusto spazio e affrontando alcuni problemi che ne derivano.

Dopo che per millenni si è parlato solo di “sessi” riferendosi unicamente a quel paio costituito da “maschio” e “femmina” (il “gender binary”, stando alle più diffuse tassonomie cfr Wikipedia in inglese, per quanto in certi ambienti LGBT aspramente criticato e delegittimato come un artificioso metodo di suddivisione cfr Geek Feminism Wiki in inglese) in tempi recenti si è rapidamente imposta una visione pluralista del genere sessuale, addirittura sfociata in una forma di pregiudizio nei confronti di coloro che rimangono ancorati alla visione tradizionale, spesso giudicati “omofobi”, un neologismo non neutro (al contrario di “omosessuale”) e dal significato etimologico incerto (in greco il termine “omofobia” suonerebbe come “paura del simile”, aprendo la strada a contraddizioni logiche interne), ma che rende chiaramente il clima di contrapposizione ideologica in cui si trova il tema.

La rapidità con la quale il nuovo paradigma del gender, sotto la spinta della “rivoluzione sessuale”, si è andato affermando nelle società occidentali da una parte ha favorito la maggior tutela legale di soggetti in precedenza repressi o puniti nonché la revisione di certi standard medici e clinici con l’introduzione della “medicina di genere” finalizzata a più efficaci e mirate terapie; dall’altra ha notevolmente esacerbato i rapporti sociali, giungendo a “scontri” verbali, e talora fisici, tra i sostenitori di visioni diverse e a radicalizzazioni delle rispettive posizioni.

Non intendo ripercorrere lo sviluppo storico delle teorie del gender, soprattutto in relazione alla posizione cattolica, in parte sintetizzato dal compianto Piersandro Vanzan nell’articolo “«Gender» e rapporto uomo-donna: femminismo o «reciprocità asimmetrica»?” apparso su Civiltà Cattolica nel 2009 e scaricabile da qui.

Il campo della psicologia e della ricerca sociologica e quello della filosofia-teologia sono autonomi nelle reciproche competenze. Come è noto, la filosofia e la teologia attingono ampiamente alle conclusioni cui giungono le discipline umane, mentre il contrario viene escluso metodologicamente e spesso considerato antiscientifico. Tuttavia è chiaro che lo sconfinamento della psicologia e della sociologia nel terreno dell’etica e della religione sembrerebbe un’indebita ingerenza, esattamente come lo sconfinamento della filosofia e della teologia nel terreno psico-sociologico sarebbe considerato un attentato alla laicità.

Nonostante la consapevolezza che i due campi, quello filosofico-teologico e quello delle scienze umane, sono autonomi, pur in una ipotetica interdisciplinarietà che rispetti l’oggetto delle diverse discipline, si può continare a leggere su testi di ambo le parti tentativi di intrusione che non giovano ad una corretta impostazione del problema. In particolare mi colpiscono, e mi riferisco a, giudizi in tal senso comparsi in un testo a più mani Omosessualità e psicoterapie. Percorsi, problematiche e prospettive, a cura di Tonino Cantelmi e Emiliano Lambiase, Milano 2010. Testo dal quale sono tratte le fonti della presente riflessione e al quale sono fatti pressochè tutti i rimandi.

In questo post, articolato in cinque pagine, provo ad esprimere alcune perplessità di tipo filosofico che mi sorgono rispetto alle teorie del gender.

Introduzione
Classificazione delle teorie del gender
Ineludibili difficoltà filosofiche
Difficoltà della libertà personale
Difficoltà del danno iatrogeno
Difficoltà dei teoremi culturali
La critica alla posizione cattolica
Conclusioni

Il post è scaricabile in formato pdf da qui. Una copia di sicurezza si ottiene via email da questo indirizzo.

 


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