Rapporto statistico sul clero romano 2017

Home

Presbiteri residenti

Attività

Risulta che i 620 presbiteri residenti svolgono nel complesso 989 attività. La maggioranza assoluta dei chierici (414, pari al 66,77%) svolge 1 solo incarico, seguita da 130 chierici (20,97%) che ne svolgono 2. In tutto 206 chierici si dividono complessivamente 575 incarichi. Un presbitero da solo ne totalizza 22. Il 96, 15% delle attività svolte dal clero romano residente è in carico ai 593 presbiteri diocesani, che rappresentano il 95,66% dei chierici di cui è nota l’attività.

Nel complesso, 418 presbiteri (il 67,42% dei chierici residenti in attività) ricoprono un qualche incarico nelle Parrocchie romane; tale attività pastorale rappresenta il 42,27% delle attività totali del clero romano. Il secondo gruppo di attività più numeroso viene svolto da 77 Cappellani di età inferiore ai 75 anni e da 10 Cappellani di età maggiore di 74 anni in 100 cappellanie diverse.

Poiché i Cappellani rappresentano una forma di pastorale d’ambiente complementare a quella della Parrocchia, si può ben dire che il clero romano è primariamente impegnato in attività che lo portano a diretto contatto con i fedeli e al loro servizio. Infatti gli 87 Cappellani e i 418 presbi­teri impegnati nelle Parrocchie (complessivamente 505 unità) costituiscono l’81,45% dei chie­rici residenti e in attività e il 57,39% di tutto il clero romano al 31 maggio 2017. I 519 incarichi ricoperti da queste due categorie rappresentano il 52,48% di tutte le attività del clero romano residente.

Tra i gruppi più numerosi seguono i 59 presbiteri, di cui 16 ultrasettantaquattrenni, che si pren­dono cura di 64 Rettorie; i 43 chierici, di cui 6 ultrasettantaquattrenni, che ricoprono 60 uffici vari in Vicariato; i 32 chierici, di cui 11 ultrasettantaquattrenni, che svolgono funzioni di assistente ecclesiastico o spirituale presso 34 enti o associazioni; i 15 presbiteri, dei quali 3 hanno superato i 74 anni di età, che reggono 23 Confraternite o Associazioni di fedeli come Commissari o Commis­sari straordinari.

Parrocchie e Cappellanie

In 204 Parrocchie affidate al clero romano operano 203 Parroci (32,74% dei presbiteri, 20,53% de­gli incarichi) 5 dei quali ultrasettantaquattrenni, 1 Amministratore Parrocchiale (0,16% dei presbiteri, 0,1% degli incarichi), 164 Vicari parroc­chiali, 28 Collaboratori parrocchiali e 22 Vicari cooperatori. Dei 214 chierici Vicari o collaboratori o cooperatori parrocchiali (34,52% dei presbiteri, 21,64% degli incarichi), 11 dei quali ultrasettantaquattrenni, ce ne sono 5 in­caricati presso Parrocchie guidate da clero diverso da quello romano.

Il Settore Sud ha la percentuale più alta di Parrocchie affidate al clero romano rispetto a quelle presenti nel Settore (71,19%), seguito dal Settore Est (70,73%). Fanalino di coda il Settore Cen­tro dove le Parrocchie guidate da sacerdoti del clero romano non arrivano a quattro su dieci (39,47%). Il numero più elevato di presbiteri del clero romano si registra nel Settore Est, con 126 unità, il 20,32% di tutti i presbiteri residenti dei quali si conosce l’attività. Nello stesso Settore si osser­va il numero più elevato di clero romano di nazionalità non italiana: complessivamente 22 chierici.

La maggiore concentrazione numerica di Parrocchie (58) e di clero diocesano di Roma (126) si osserva nei Municipi V, VI e VII, considerati quelli mediamente più poveri della Capitale. Il rapporto tra presbiteri del clero romano e popolazione residente di questi Municipi è mediamente di 1 chierico ogni 6.454 residenti. Non si può fare a meno di osservare, a questo punto, che il rapporto più favorevole tra presbiteri del clero diocesano (97 chierici in 44 Parrocchie) e popolazione residente si ha nei Municipi del Settore Nord con reddito medio pro capite tra i più alti, dove tra II, III e IV Municipio si trova il rapporto medio di 1 presbitero ogni 5.945 residenti.

87 Cappellani svolgono servizio in 100 Cappellanie. Nel complesso i chierici incardinati che prestano servizio come Cappellani sono 19, pari al 21,84% di tutti i Cappellani del clero di Roma e all’11,11% dei 171 incardinati totali. Tra i Cappellani 21 sono di nazionalità diversa da quella italiana, cioè il 24,14% di tutti i Cappellani del clero di Roma e l’11,35% dei presbiteri del clero romano di nazionalità diversa da quella italia­na.

Età

Secondo un calcolo complessivo che tenga conto solo dei presbiteri in attività al 31 maggio 2017 (759 unità), l’età media di ordinazione dei presbiteri del clero di Roma è pari a 31,2 anni mentre l’età media globale è di 57,4 anni.

Le due coorti di età più popolate, 45-54 e 55-64, riuniscono insieme quasi la metà dei presbiteri residenti e non residenti, per la precisione il 49,51%. Le 2 coorti di età maggiore, 65-74 e 75+, rappresentano oltre un quarto (26,26%) di tutti i presbiteri residenti e non residenti. Pertanto si può matematicamente prevedere che entro i prossimi 30 anni i tre quarti dell’attuale popolazione di presbiteri del clero romano residenti e non residenti (esclusi quindi quelli in missione), pari a 598 unità, avranno superato i 74 anni di età.

Dal grafico (in grigio il numero degli ordinati per coorti di anni di ordinazione, in giallo il numero dei presbiteri nel quinquennio di riferimento; la linea spezzata blu indica l’età media nell’anno di ordinazione, mentre la linea spezzata rossa indica l’età media di tutti i presbiteri nel quinquennio di riferimento) si evince che i presbiteri del clero romano sono ordinati ad un’età sempre più avanzata, mentre l’invecchiamento medio procede in modo par­ticolarmente deciso.

Nel valutare il processo di invecchiamento dei presbiteri del clero romano, importante è ricava­re il valore dell’indice di ricambio medio del clero che risulta uguale a 246.
Il valore testimonia la forte incidenza di chierici mediamente più anziani rispetto ai chierici media­mente più giovani nella popolazione e quindi un deficit di ricambio, contribuendo a confermare che, quando avranno raggiunto la loro età, saranno disponibili solo 100 presbiteri a sostituire le attività di 246.

Retribuzione

Il Vicariato di Roma non pare aver reso pubblici i suoi bilanci, pertanto non si conosce né quanti sacerdoti sono retribuiti dalla Diocesi né per quali somme.

Basandosi sulle informazioni ufficiali dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero si apprende che le retribuzioni medie dei sacerdoti in Italia nel 2014 risultavano andare da un minimo di 988,80 euro lordi ad un massimo di 1.866,36 euro lordi mensili per 12 mensilità.

Una stima quindi può essere condotta basandosi sulle attività svolte dai chierici (i diaconi sembrano esclusi) che, se dipendono da altri enti, sono da ritenersi remunerati da soggetti diversi dalla Diocesi di Roma nonché sul rendiconto dell’8xmille, che nel 2014 ha assegnato alla Diocesi di Roma 13.139.427,00 €.

Con i dati a disposizione si stima che nel 2014 i presbiteri retribuiti dalla Diocesi di Roma con i fondi dell’8xmille secondo la retribuzione media definita dall’ICSC fossero compresi tra un minimo di 731 unità a un massimo di 1.107 unità.