Non c’è nulla di segreto

Esercizi Spirituali – Figlie della Chiesa, Domus Aurea, Ponte Galeria (RM)
Omelia della memoria di San Pio da Pietralcina

Letture

Un vangelo breve richiede un’omelia brevissima. E questa volta vorrei semplicemente prendere una parola chiave per ciascuno dei versetti che lo compongono.

Vedere
La lampada nascosta è inservibile. Nascondere una lampada significa contraddire il suo scopo, la sua natura, e anche essere un po’ sciocchi. La natura dei credenti è la visibilità discreta di una lampada che non ingombra, non impone la sua presenza, non deve essere troppo spostata, ma che deve esserci. Da una parte, senza troppo clamore e senza troppe smancerie: ma insostituibile servizio nell’oscurità.

Nulla
In quante occasioni utilizziamo questa parola. Strana parola, con un senso pieno di vuoto.
“Come stai, che cos’hai?” – “Non ho nulla”.
“Ti prego, fammi la carità!” – “Non ho nulla”.
“Che cosa sai?” – “Non so nulla”.
Deve giungere il momento nel quale il nulla ceda il posto al “poco” o anche al “molto”. Non siamo apostoli del nulla. Siamo discepoli della Vita, siamo discepoli della Via, siamo discepoli della Verità.
Impossibile non trovare “qualcosa”. A meno che non abbiamo già perduto tutto, o per superficialità o per tracotanza. Allora davvero non ci resta più nulla.

Segreto
Conosci qualche segreto? Non rivelarlo, muoia con te.
Ma se era una parola di speranza, un gesto di amicizia, un segno di pace, la consolazione nell’afflizione, la condivisione della sofferenza, l’abbraccio nella solitudine: perché dovrebbero restare nascosti? Perché dovrebbero essere pure aspirazioni o muti ricordi? Il bene non ci appartiene completamente e non possiamo esimerci dal farlo.

Attenzione
Il mondo appartiene ai miti; e mite vuol dire tenero, maturo, dolce. Un frutto finalmente pronto, irrigato dall’acqua e scaldato dal sole, non acerbo, non frettoloso, che ha saputo attendere il suo tempo. E quante attenzioni pone il coltivatore per ottenere il massimo dal suo raccolto!
Il mondo appartiene ai miti. A chi ha saputo attendere con pazienza e benevolenza, non passivamente ma ponendo ogni attenzione perché i frutti maturassero copiosi.
I miti erediteranno la terra: quella terra che hanno saputo valorizzare, che non hanno disprezzato, che hanno dissodato e irrigato, che hanno lavorato con disciplina e magnanimità.