Azioni di salvezza (Rm 6,3-14)

Ritiro Comunità Famiglie

“Rinascita”

Roma, 14 Aprile 2013

Lectio Divina Rm 6,3-14

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i) lettera a Rm: “Vi ho scritto con un po’ di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l’ufficio sacro del vangelo di Dio”(15,15-16)

ii) una delle lettere di Paolo più strutturate:

  • introduzione (1,1-15)

  • stato dell’umanità davanti a Dio (responsabilità degli uomini) (1,16-3,20)

  • il perdono e la giustificazione dei peccati (3,21-5,11)

  • liberazione del peccato (5,12-8,39)

  • Israele e vangelo (9-11)

  • esortazioni (12-15,7)

  • servizio di Paolo (15,8-33)

  • saluti e conclusione (16)

iii) il (problema centrale del) peccato: un fallimento problematico delle relazioni con Dio, spinto fino alla morte di Dio = Dio non esiste o non può o non vuole

iv) la (teologia problematica della) grazia: tutto gratis = l’uomo si deresponsabilizza

v) parole chiave:

  • Cristo Gesù: l’attore principale (5 volte)

  • Dio: il Padre (5 volte)

  • morte: non c’è nulla di piacevole nella fine definitiva (5 volte)

  • battesimo: lo strumento

  • schiavitù-libertà: lo schiavo liberato ha una

  • vita: nuova, sconosciuta prima

  • risurrezione: dall’annientamento totale ad uno stadio superiore di vita; risurrezione <> rinascita: liberazione della vita nuova dalle stratificazioni di quella vecchia

vi) le azioni:

  • siamo stati battezzati: mentre il peccato lo abbiamo commesso, il battesimo lo abbiamo ricevuto [3]

  • siamo stati sepolti: un morto non può più agire; le paralisi interiori sono segno della morte dell’anima [4]

  • fu risuscitato: Cristo ha avuto una sorte analoga [4]

  • possiamo camminare: grazie al battesimo otteniamo una possibilità che ci mette in movimento all’interno di una vita nuova; niente automatismi [4]

  • sappiamo bene: solo uno sprovveduto può negare la verità [6]

  • uomo vecchio crocifisso: la croce non è strumento di supplizio, ma di liberazione dal passato che inchioda [6]

  • fosse distrutto: l’annientamento del corpo del peccato, del documento di denuncia [6]

  • siamo con-morti con Cristo: è una realtà liturgica e teologica, che chiede un’uniformazione psicologica ed esistenziale [8]

  • crediamo: il ruolo della fede come convincimento ragionevole fondato sull’azione di Cristo [8]

  • con-vivremo con lui: non un futuro puntuale di là da venire, ma una condizione continuativa da qui al sempre [8]

  • non regni: il regno del male e del peccato (che ha potere sul corpo mortale) non è imbattibile [12]

  • sottomettervi: chiuso l’orizzonte divino che ci rende re e regine, resta aperta solo la strada di un’adorazione esasperata della creatura che domina [12-14]

  • non offrite le membra come strumenti di ingiustizia: l’angosciante verità di chi insegue la felicità mettendo in offerta se stesso per ottenere in cambio ingiustizia (cioè fallimento della realizzazione) [13]

  • offrite voi stessi a Dio: la luminosa esperienza di una rinascita nella quale persino la quotidianità delle membra, ormai sublimate dalla grazia, contribuisce alla realizzazione piena dell’uomo (la santità) [13]

  • siete sotto la grazia: la sottomissione non è più ad una realtà creata che ci abbrutisce, ma ad uno sguardo di gratuito amore che ci restituisce dignità [14]

[1] Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia?

[2] È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato?

[3] O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?

[4] Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.

[5] Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione.

[6] Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.

[7] Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.

[8] Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui,

[9] sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui.

[10] Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio.

[11] Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

[12] Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri;

[13] non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio.

[14] Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia.